Il re promosse, infatti, gli scavi dei siti di Pompei ed Ercolano, trasferendo al contempo l'ampia collezione Farnesiana di statuaria classica, Lui per l'appunto Farnese da parte di madre.
Non a caso la figura trionfante del regnate campeggia in cima alla prima rampa di scale che il visitatore incontra, una volta superato l'ampio ingresso, per accedere ai piani superiori
Statue che spesso rappresentano episodi o personaggi mitologici con una notevole qualità di fattura
e dove il movimento dei protagonisti sembra quasi congelato come nell'immagine di un'istantanea
Percorrendo le sale si va incontro a veri modelli che hanno ispirato l'arte della cultura italiana dei secoli successivi, come il ritratto del bacco, chiaro riferimento di quello che forgerà successivamente Michelangelo e che oggi si trova al Museo del Bargello di Firenze.
La collezione, che comprende anche opere policrome, è oggetto di studio e riproduzione su carta da parte di numerosi studenti degli istituti di belle arti, spesso seduti alla meglio per terra.
Ma forse l'aspetto più emozionante del percorso riguarda le sezioni che ospitano i reperti rinvenuti nei siti di Pompei ed Ercolano
La collezione comprende anche frammenti musivi, alcuni di notevole bellezza, che riproducono esemplari greci di epoche più risalenti
Sicuramente l'aspetto più straordinario è il dialogo continuo tra le opere e gli spazi che le ospitano: sale maestose, spesso impreziosite da volte affrescate, che realizzano una splendida cornice
dove riecheggiano i passi del visitatore, che si trova letteralmente immerso quasi in una dimensione fuori dal tempo
In cui il mito riemerge con grande possenza, fin quasi a realizzare un silenzioso monologo che si riverbera come un eco
Opera nell'opera sono infine le foto del grande fotografo napoletano Mimmo Jodice, che prolungano il percorso attraverso immagini che superano i confini architettonici del museo e si dilatano nell'immaginario
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