sabato 15 settembre 2018

La contraddizione definisce Palermo (L. Sciascia)

Palermo, come tutti i porti di mare, è una città che da sempre è stata esposta alle più disparate contaminazioni culturali e al susseguirsi delle dominazioni che si sono avvicendate nei secoli. E questo è visibile in ogni angolo della città ed in ogni aspetto della vita di questo luogo, dalla lingua alla cucina, alle tradizioni. E' un continuo mescolarsi di gusti, sapori e culture.


La visita inizia dalla piazza che ospita la fontana della vergogna, opera scultorea manieristica, realizzata in Toscana e poi assemblata in Sicilia


E' collocata sulla piazza del palazzo municipale ed è formata da una serie di figure maschili e femminili nude, che le hanno dato l'appellativo appunto di "Vergogna"


Poco lontano da qui si trovano altri importanti punti di riferimento del centro storico, fra cui l'incrocio dei "quattro canti", uno snodo viario che divide in quattro parti la città antica e che fungeva da sfondo scenico per le processioni ufficiali dall'età barocca in poi.


Da qui si può partire alla ricerca delle tracce del percorso arabo normanno, primo fra tutti il duomo


una struttura che ha visto aggiungersi nel corso del tempo una serie di interventi architettonici che lo hanno reso un esempio singolare nel panorama cittadino. Contiene, inoltre, numerose spoglie, fra le quali quelle di Federico II e di Don Pino Puglisi, sacerdote vittima di mafia. 


Molto suggestiva è anche la visita notturna sui tetti della cattedrale, da cui si può ammirare un'insolita vista della città.
Allo stesso percorso appartiene il poco distante palazzo dei Normanni 


che conserva, al suo interno,  la cappella palatina, una grande opera musiva bizantina


Del contesto arabo normanno fanno anche parte la chiesa di San Giovanni degli eremiti


col bellissimo giardino, ricco di piante aromatiche 


e l'incantevole chiostro


e la chiesa di San Cataldo


tutti esempi di conversione di precedenti moschee che, infatti, hanno mantenuto lo schema architettonico originario. Completa il panorama la chiesa della "Martorana", dove si celebrano le funzioni religiose secondo il rito cattolico orientale.


L'intreccio di contaminazioni continua nei vicini mercati rionali, fra i quali quello di Ballarò 


e la "Vucciria", vociare, chiasso, nel dialetto locale


luoghi dove di giorno si può passare tra le botteghe a fare la spesa e che di sera diventano posti dove mangiare a buon mercato


I pasti a buon prezzo però non incidono sulla qualità, il cibo a Palermo è spesso ottimo


Il modo migliore per spostarsi nel centro è a piedi, ma non è difficile incontrare qualche carrozza a cavallo che possa ovviare alla stanchezza delle lunghe distanze e dei numerosi luoghi che meritano una visita


fra questi, sicuramente il museo internazionale delle marionette, dove si conserva una tradizione che in Sicilia si tramanda di padre in figlio e che si ispira alla letteratura cavalleresca


Quello che colpisce di questa città è l'alternarsi contraddittorio di luoghi di grande bellezza ad altri completamente fatiscenti, carattere che evidentemente ne definisce anche il fascino,


anche se alcune zone sono in fase di lento recupero

castagnaru

e dove all'improvviso si aprono scenari importanti come quello del teatro Massimo, ad esempio


Una sosta merita certamente il Duomo di Monreale, che si raggiunge prendendo la strada collinare che parte da Porta Nuova, una delle porte di accesso alla città antica,


Si arriva a questo piccolo centro dopo pochi minuti in auto o con le autolinee urbane, per ammirare soprattutto le magnifiche architetture ed i maestosi mosaici


Il paese domina la valle detta "la conca d'oro", perchè in passato era popolata da una folta vegetazione, soprattutto data da orti ed agrumeti. Nel dopoguerra il cd. "sacco di Palermo", ovvero la speculazione edilizia realizzata da amministrazioni senza scrupoli colluse con la criminalità mafiosa, ha cementificato selvaggiamente la vallata, tanto da non lasciare spazio più nemmeno al ricordo di quello che è stato