Il tragitto sarà alla fine percorso esclusivamente su strada, per dare un'idea del lungo viaggio che i deportati hanno affrontato per anadare incontro alla morte. La prima tappa, dopo oltre 24 ore di cammino ininterrotto, è Praga, città affascinante per il suo aspetto esoterico.
L'aria è mite per il periodo e consente una veloce passeggiata per il centro, così dalla piazza principale della città antica proseguo verso il fiume. Durante il tragitto è stato facile imbattersi nei negozi che preparano un dolce molto tipico e dal nome impronunciabile, TRDLO.
Si tratta di un impasto dolce, cotto alla brace ed aromatizzato con zucchero e cannella.
Poco dopo giungo sul ponte simbolo della città, il Ponte Carlo
Questo collega le due sponde del fiume Moldava e da qui si può ammirare anche il quartiere della "Città Nuova", Malastrana in lingua ceca .
Tappa quasi obbligata è poi il cd "Muro di John Lennon", icona della rivolta giovanile contro il regime comunista nel corso degli anni '80.
Il giorno dopo tappa a Terezin, località ad un'ora di strada da Praga e tristemente nota per essere stata scenario di un video di propaganda nazista che millantava il tenore di vita umano dei campi di concentramento.
Terezin presenta due siti, uno è il ghetto
luogo in cui furono deportati e costretti a convivere migliaia di ebrei, in condizioni così precarie da determinarne spesso la morte. Qui si può visitare il museo che ne racconta la triste storia
Il secondo sito, poco distante dal primo, è una fortezza settecentesca, usata poi dai nazisti come campo di concentramento
All'esterno della fortezza sorge un cimitero che raccoglie i resti delle vittime che lì hanno perso la vita.
Proseguiamo. Dove oggi sorge un bellissimo parco un tempo esisteva un piccolo villaggio, Lidice, raso al suolo dai nazisti per rappresaglia all'uccisione del governatore Heydrich ed i suoi abitanti sterminati o deportati.
Il mattino successivo si parte per Cracovia, importante città del sud della Polonia, con un elegante centro storico
Oltre ai frammenti del muro che lo recingeva, è stata realizzata una piazza - memoriale, con le sedie che ricordano gli spogli degli effetti personali dei poveri malcapitati ed a volte le uccisioni, che qui venivano sommariamente eseguite.
L'alba successiva si parte per Auschwiz.
All'arrivo il cielo è grigio ed il tempo umido, il che rende l'aria ancora più pesante. Su questi luoghi si è detto e scritto tanto e la retorica rischia di fare facilmente breccia. Posso solo scrivere che si cammina sulle ceneri di milioni di morti che impregnano ancora la terra e di cui rimangono solo gli oggetti che ne hanno accompagnato la vita.
E' un cimitero a cielo aperto.
Il tempo si fa sempre più plumbeo ed inizia una leggera ma incessante pioggia. La visita continua da Auschwiz a Birkenau, camminando nel fango e nel silenzio.
I boschi di betulle, che circondano la campagna circostante, stridono per quiete e bellezza con l'orrore di cui sono stati silenziosi testimoni
Torno a Cracovia con in vestiti bagnati e l'animo pesante.
Mi riprendo visitando il castello del Wavel, mastodontico e suggestivo complesso architettonico che racchiude anche la cattedrale di Cracovia.
Sono pronto a ripartire, ancora però un ultimo passaggio fra le vie del centro e la bellissima piazza, prima di salutare la città e rimettermi in strada per il ritorno in Italia
Purtroppo il passato sembra non avere insegnato nulla. Anche in Polonia è la politica di estrema destra ad avere largo consenso oggi, segno che gli errori del passato sono sempre presenti
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