Pompei è sicuramente il più suggestivo sito archeologico d'Italia, esempio singolare di come un cataclisma abbia conservato fino ad oggi in maniera quasi intatta i resti dell'antica città romana.
Sorta da insediamenti etruschi , greci e sannitici, divenne successivamente colonia romana. Crocevia di importanti vie di comunicazione, Pompei era un centro vivace dal punto di vista commerciale.
Già alcuni anni prima del 79 d.c., la città era stata colpita da una serie di terremoti che avevano fatto diventare il centro abitato un enorme cantiere di ricostruzione, ancora in corso al momento della grande eruzione.
Il 24 agosto del 79 d.c., quindi, il Vesuvio si risveglia improvvisamente distruggendo Ercolano, Pompei e Stabia. Pompei, in particolare, fu investita da una violenta ondata di ceneri e lapilli che la seppellirono.
La maggior parte degli abitanti trovò la morte lungo il litorale. Chi era rimasto, nella speranza di salvarsi, morì nei sotterranei delle case.
La vittima più famosa fu sicuramente Plinio il Vecchio, che si mosse da Miseno per portare aiuto ai fuggiaschi ed osservare da vicino il cataclisma.
Fu solo sotto il regno dei Borbone che si è proceduto a riportare alla luce i resti della città
Successivamente col regno d'Italia, gli scavi furono affidati alla direzione di Giuseppe Fiorelli, che ebbe l'importante intuizione di conservare le impronte delle vittime dell'eruzione versando gesso liquido nei vuoti scoperti nel banco di ceneri.
Passeggiare oggi, tra le rovine di Pompei dà l'impressione che il tempo si sia fermato a quel giorno del 79 d.c.
L'eruzione ha infatti conservato dettagli che il tempo avrebbe altrimenti cancellato. Segni di vita quotidiana sorprendenti, che quasi fanno immaginare cosa potesse accadere nella città duemila anni fa.
Ville, giardini ed affreschi raccontano la vita del centro urbano e le sue abitudini
Particolarmente suggestivo è l'anfiteatro, dove, peraltro è documentata una violenta rissa durante i giochi gladiatori, tra pompeiani e nocerini, un po come oggi avviene negli scontri tra tifoserie negli stadi.
Qui, nel 1971, i Pink Floyd girarono un film documentario, "Live at Pompei", di cui ne è testimonianza la mostra presente all'interno della galleria dell'arena
Accanto all'anfiteatro, la bellissima ed imponente palestra dei gladiatori
Gli scavi hanno portato alla luce, fino ad ora, solo una parte della città e già così occorrono ore per visitarla
perchè ovunque si snodano strade, con le loro botteghe
le fontane pubbliche, con l'acqua che sgorga ancora
L'imponente foro, con i marmi che lastricavano la piazza
E il brulicare della gente per le vie, con i solchi dei carri impressi sul selciato, a raccontare una vicenda che ha molte storie che attendono di essere svelate.